lunedì 24 gennaio 2011

Il papa scopre Internet e invoca lo "stile cristiano". Ma i siti web cattolici sono spesso zeppi di violenza verbale gratuita e ignorante.

Siamo rovinati. Il papa ha scoperto internet, ha sottoscritto le regole di Facebook ("non bisogna allestire profili fasulli") e, zitto zitto ha invitato alla solita crociata. I cattolici devono fare da "sentinelle" del web e comportarsi con "stile cristiano". "Il contatto virtuale non può e non deve sostituire il contatto umano diretto con le persone a tutti i livelli della nostra vita", ha detto Benedetto XVI, ricordando al tempo stesso che non bisogna rifugiarsi in una sorta di mondo virtuale.
Parole grottesche, visto che escono dalla bocca di uno dei più noti spacciatori di oppio dei popoli (credere nell'aldilà cos'altro è se non credere in un mondo virtuale?), ma ancora più sinistre se uno dà una rapida scorsa alle migliaia di siti web integralisti cattolici e cristiani, che sulla rete incitano all'odio e alla violenza. Sappiamo bene cosa succede negli Stati Uniti a chi è favorevole alla scelta delle donne sull'aborto e la considerazione che molti alti prelati hanno dei "diversi" (gay, musulmani, donne), ma senza spostarci tanto basta fare una ricerca su quello che offriamo in Italia.
Su tutti spicca il sito di
Pontifex, un autentico vaso di Pandora di integralismo ai limiti della demenza, che in questi giorni si è fatto un po' di pubblicità denunciando Vauro per una vignetta sul papa presentata ad Annozero, nella quale Ratzinger afferma più o meno che "se a Berlusconi piacciono così tanto le minorenni può sempre frasi prete". La battuta era divertente ed efficace, solo chi ha il prosciutto davanti agli occhi crede davvero che il papa abbia fatto qualcosa per combattere la pedofilia all'interno della Chiesa, dopo aver coperto per decenni gli abusi quando era a capo dell'ex Sant'Uffizio. Quelli di Pontifex si sono un po' risentiti e hanno presentato denuncia contro quella che definiscono "oscena, volgare, infame vignetta". Poi esagerano e parlano addirittura di blasfemia (reato che forse vige ancora solo da noi e ovviamente nei paesi dove c'è la sharia).
Ma non è tanto quello il punto, quanto quello che si legge in giro per tutto il sito. C'è un'intervista a Daniela Santanchè, descritta come "donna di alti valori e da elogiare per la serietà", la quale non esita un istante nell'affermare che "non esiste un governo più vicino ai valori cattolici di quello Berlusconi", ce ne è una con Maurizio Gasparri, definito "amabile e gentile coordinatore nazionale del Pdl", il quale con amabilità e gentilezza ci ricorda che "Vendola dovrebbe tacere. Critica l' altrui bunga bunga che intanto non é nulla di male, ma almeno avviene con donne. Prediche, da certi pulpiti, lasciano per lo meno perplessi, viste per le predilezioni particolari". Insomma, la vecchia teoria che è meglio essere dei frquentatori di prostitute minorenni che froci.
L'intero sito è un pullulare di attacchi contro il governatore della Puglia per il solo fatto di essere omosessuale, c'è perfino la vedova del pluridivorziato Giorgio Almirante che parla di educazione sessuale e sui gay sostiene che sono "un'altra brutta roba. Meritano maggior rispetto gli animali che fanno tenerezza, ma loro, questi signori, non rispettano neppure la natura, la stravolgono, sono dei veri casi patologici".
Sarebbe questo lo stile cristiano con il quale stare sul web?  Qualcuno istituisca delle sentinelle laiche.

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