sabato 22 gennaio 2011

L'assessore coi sandali, l'ultima gag del sindaco de' Roma

Se Berlusconi spopola a livello nazionale, dobbiamo dire che anche qui da noi a Roma non ci facciamo mancare niente. Il sindaco Gianni Alemanno, quello che avrebbe dovuto farci vedere di che pasta è fatta la destra sociale, non ha neanche finito il rimpasto in Giunta (imposto sotto dettatura dai maggiorenti del Popolo della Libertà) che gli hanno beccato con le mani nel sacco anche un altro consigliere comunale, l'ex carabiniere Francesco Maria Orsi, accusato di un po' di tutto, cessione di cocaina compresa.
Cancellata l'unica faccia presentabile che aveva dalla sua parte, quella dell'assessore alla Cultura Umberto Croppi (un libero pensatore che negli anni ottanta prese posizioni scomode all'interno di quel monolite autoreferenziale che era il Msi di Giorgio Almirante), Alemanno si è in sostanza autocommissariato prima della bancarotta.
Ma la nomina più ridicola è stata quella del neo assessore alla Famiglia e alla Scuola, Gianluigi De Palo, un cattolico integralista che gira coi sandali da francescano, probabilmente neanche sapendo chi era san Francesco (difficile che il poverello di Assisi, tanto per dire, si sarebbe fatto vedere in giro con questa accolita di personaggi così poco raccomandabili). Alemanno giura che è un uomo super partes, perché alle elezioni ha votato Rutelli (!), pensate un po'.
Presidente provinciale delle Acli di Roma (Associazioni cristiane lavoratori italiani ) e dal 2006 Presidente di Scienza & Vita Roma (sì sono quelli che perdonerebbero tutto tranne la possibilità che qualcuno faccia della propria vita il cazzo che gli pare, tipo morirsene in pace), la sua prima dichiarazione è stata la seguente:
"Le mie priorità per i prossimi due anni sono la piena e definitiva applicazione del quoziente famigliare, il potenziamento degli asili nido, l'ascolto dei giovani, la creazione di un patto educativo tra famiglia, scuola e istituzioni civili ed ecclesiali. Roma deve diventare una citta' a misura di famiglia".
Cosa ne sappia di famiglia questo finto prete non è dato saperne. Ma il senso della sua dichiarazione è ovviamente molto netto: favorire le famiglie numerose (magari miliardarie, ma numerose) e consentire alle autorità ecclesiastiche di mettere bocca anche sui progetti educativi, come se non fosse già abbastanza un mezzo schifo che alle elementari pubbliche dove va mio figlio si facciano DUE ore di religione settimanali e UNA di inglese. Quanto al potenziamento degli asili nido, quanto scommettiamo che non ci saranno i soldi? Anche perchè li daranno a quelli privati, alla faccia di san Francesco.

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