martedì 3 maggio 2011

Vent'anni di abusi e si salva con la prescrizione. Don Cantini, il vero mostro di Firenze coperto da Santa Romana Chiesa.

Il vero mostro di Firenze era lui, don Lelio Cantini, il parroco che per venti lunghissimi anni ha violentato e molestato bambine fra i 10 e i 17 anni, convincendole di essere "il Signore". Un "clima terribile e blasfemo", lo ha descritto il giudice, che ora resterà impunito, perché grazie alle coperture della Chiesa Cattolica i procedimenti contro di lui sono iniziati molti anni dopo i fatti e nel frattempo è intervenuta la prescrizione. 
Fra gli anni settanta e i novanta, nella parrocchia di Regina della Pace si svolgevano delle verie e proprie orge, con l'assistente del prete che si faceva passare per la Madonna. I magistrati hanno sottolineato "l'inerzia e l’assordante silenzio delle autorità ecclesiastiche", visto che l’allora cardinale di Firenze Silvano Piovanelli, fu informato fin dal 1992 delle attività dello stupratore seriale, ma non successe nulla fino al 2008, quando il Vaticano lo spretò.
Se le vittime invece di rivolgersi agli ambienti mafiosi delle sacrestie si fossero rivolti subito alla magistratura, don Cantini ora sarebbe da tempo rinchiuso nelle patrie galere. Ma mentre papa Wojtyla proteggeva personaggi come Marcial Maciel Degollado, fondatore dei Legionari di Cristo, padre di sei figli avuti da quattro donne diverse e responsabile di decine di casi di pedofilia, c'era un altro prete che tesseva la tela per limitare i danni, l'allora cardinale Josef Ratzinger, che in qualità di prefetto della Congregazione per la dottrina della fede inviò nel 2001 una bella lettera a tutti i vescovi della Chiesa Cattolica nella quale era scritto: "l’ordinario o il prelato che avesse notizia almeno verosimile di un delitto riservato, dopo aver svolto un’indagine preliminare, la segnali alla Congregazione". Non si nomina mai la magistratura e siccome i preti sono cittadini come tutti gli altri e la mancata segnalazione di un reato alle autorità è a sua volta un reato, quella del pastore tedesco era una piccola incitazione a delinquere. Proprio quella che ha fregato le vittime di don Cantini. 

Nessun commento:

Posta un commento