lunedì 5 settembre 2011

Come spende i soldi il Vaticano, fra speculazioni e salvataggi finanziari

Dall'altra parte del Tevere non scherzano mica. Se siete puttanieri e bestemmiatori impenitenti, mafiosi o dittatori sanguinari, qualche cosa si può sempre fare. Vi perdonano, si affacciano in finestra con voi, vi ricevono a corte e qualche volta vi fanno pure santi. Ma se provate a toccargli il portafoglio, mettono mano alla pistola, come facevano i nazisti quando gli si parlava di cultura. E così di fronte ai 140 mila iscritti alla pagina su Facebook intitolata "Vaticano pagaci tu la manovra finanziaria", nella quale si chiede di mettere fine ai privilegi fiscali di cui gode ingiustamente la Chiesa in Italia, i vescovi hanno fatto scendere in campo un po' di autorevoli tromboni del giornale Avvenire, la testata italiana che riceve la fetta più ricca dei contributi pubblici all'editoria (il direttore, un buontempone, ha tirato in ballo la Massoneria, come un Mussolini pure un po' rintronato)  e qualche boy scout del Partito Democratico per sostenere che si tratta di menzogne. I preti fanno beneficienza, la Caritas, la sussidarietà, un immenso blah blah per giustificare quello che è palesemente falso. 
La Chiesa non paga l'Ici, neanche sulle attività commerciali (che sono tante e redditizie), neanche sulle case e i terreni dai quali sfratta la gente per affittarli a canoni di mercato o concederli alle speculazioni edilizie, e sperpera i soldi a sua disposizione, concessi a carrettate grazie ai finanziamenti di vario tipo e all'otto per mille, in attività poco meno che losche. L'ultimo esempio? I circa 400 milioni di euro che il Vaticano sborserà per salvare la Fondazione di don Verzè, allo scopo di realizzare un polo sanitario fra Bambin Gesù e San Raffaele, dalle grandi prospettive di business. Alla faccia del culto, dell'evangelizzazione e della carità.

2 commenti:

  1. NON mi va ASSOLUTAMENTE che con l'8 per mille si salvi verze', e' una vergogna.

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  2. Ma quelli mica vogliono salvare Verzè. Vogliono solo prendersi il San Raffaele e evidentemente giudicano lo stesso un affare sborsare 400 milioni.

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