giovedì 3 febbraio 2011

Il giornalista zerbino: l'incredibile intervista di Silvio al Tg1.

Se qualcuno volesse farvi credere che in passato era diverso, sappiate che non è vero. Il Tg1 è sempre stato manovrato dal presidente del Consiglio di turno, come ebbe a confessare candidamente l'allora direttore Bruno Vespa, il quale disse senza mezzi termini di considerare il segretario della Dc Arnaldo Forlani il suo editore di riferimento. Come senz'altro memorabili resteranno le false interviste di Giovanni Minoli a Bettino Craxi, sempre a metà strada fra l'agiografia e lo spot elettorale. 
Però ieri sera al povero Michele Renzulli, "esperto" di economia del telegiornale di Minzolini (sono amici di vecchia data) gliel'hanno giocata davvero sporca. Silvio Berlusconi aveva bisogno di fare il suo solito proclama? Non bastava mandare una telecamera opportunamente velata per fare il lavoro sporco? No, l'hanno voluta presentare come un'intervista esclusiva, tanto per darsi un po' di arie da grandi professionisti del giornalismo. E così il malcapitato ha fatto una delle figure più barbine della storia recente, montando delle domande in virtù delle risposte.
La prima: "Negli ultimi due anni l'Italia ha tenuto alto l'argine della stabilità dei conti, come hanno riconosciuto l'Europa e il Fondo Monetario Internazionale. Ora è il momento di tornare a crescere: in che modo?". Il fatto che non siamo falliti come la Grecia non ci ha impedito di essere uno dei paesi europei dalla crescita più bassa. Si può presentare questo come un successo?
La seconda: "Molti analisti affermano che l'Italia è un Gulliver, ovvero un gigante bloccato da lacci e lacciuoli, lei è sceso in politica promettetendo la rivoluzione liberale. Per dare una scossa alla nostra economia, è arrivato il momento di andare fino in fondo?". Una domanda che magari poteva avere un senso vent'anni fa e qualcuno dovrebbe ricordare al giornalista che la discesa in campo di Berlusconi compie 17 anni in questi giorni. 
Poi la porcata finale: "Proprio su questi temi lei ha fatto una proposta di collaborazione all'opposizione, che ha risposto che non è credibile. Dietro questo rifiuto secondo lei aleggia il partito della patrimoniale, la vecchia ricetta che per risolvere i nodi della nostra economia punta sempre sulla scorciatoia dell'aumento della pressione fiscale?". E qui siamo nell'ambito della disonestà più totale, visto che a parte l'abituale utile idiota del centrosinistra, il dottor Sottile Giuliano Amato, nessuno si è pronunciato a favore della patrimoniale. 
Il solito armamentario. L'Europa ci stima, faremo la rivoluzione liberale, i comunisti aumentano le tasse.
E i giornalisti della Rai attaccano il carro dove vuole il padrone.




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