sabato 29 gennaio 2011

Obama aiuta gli egiziani a liberarsi di Mubarak. Non potrebbe fare qualcosa anche per noi?

Hosni Mubarak è uno dei Berlusconi dell'area del Mediterraneo. Battute a parte sulla sua presunta nipote, ha goduto per 30 anni dell'appoggio di Stati Uniti (e di Israele) che lo hanno usato come scudo contro i possibili integralismi musulmani, nonché della tacita compiacenza di tutti i paesi europei. Coetaneo anche lui del re del Bunga Bunga, è passato indenne attraverso numerose crisi economiche interne all'Egitto, reprimendo qualsiasi forma di dissenso e godendo del totale controllo di tv e giornali (un'altra affinità elettiva con l'amico Silvio).
Ora sembra avere i giorni contati e il bello è che secondo alcune rivelazioni dei file di Wikileaks dietro la rivolta popolare che lo sta lentamente destituendo, ci sarebbe proprio la Casa Bianca, che evidentemente lo considera una persona ormai non più affidabile. Come successo in passato con altri fantocci sostenuti da Cia e Washington (tipo Saddam o i talebani in Afghanistan), i nostri cow-boy sembrano convinti che sia giunto il momento di cambiare cavallo. Non è un caso che a proporsi alla guida del paese sia arrivato Mohammed el-Baradei, premio Nobel per la pace nel 2005 e ex direttore generale dell'Agenzia delle Nazioni Unite che controlla i programmi nucleari dei paesi a rischio. Un moderato, stimatissimo da tutta la comunità internazionale, che veramente potrebbe dar vita ad una transizione pacifica.
Per ora il dittatore non molla (e purtroppo il tributo di sangue pagato si fa via via sempre più insopportabile), ma alla fine, quando lo scaricheranno anche esercito e polizia, salirà su un aereo come Ben Alì in Tunisia e non ne sentiremo più parlare.
Ora capisco che Barack Obama abbia l'agenda un po' piena, ma chissà se ha valutato l'ipotesi di fare qualcosa anche per noi?

7 commenti:

  1. Il mio timore, UB, è che a seguito di queste giuste proteste salgano al potere le formazioni più populiste e antiliberali, vale a dire i partiti islamici sul modello dell'Iran.
    sam

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  2. In questo senso, El-Baradei è una persona affidabile. Speriamo davvero che sia lui a guidare il paese.

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  3. Ognuno che parla si dà sempre ragione quindi tutti hanno la loro ragione, ma quando manca il pane per tutti,nessuno ci spiega chi avrebbe avuto ragione se il pane non fosse mancato.
    Il passato è sempre colpevole nel bene e nel male!
    Pensaci..........o se il pane non manca non ti conviene pensarci?pensare costa fatica.
    Vanni

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  4. Ciao, spero non ti dispiaccia se ti ho postato su Oknotizie. Un saluto

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  5. Figurati, grazie. Ho messo il link al tuo blog sul mio blogroll.

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  6. Il commento è criminale!
    Come si può pensare di auspicarsi una rivoluzione con morti e feriti?
    Io mi vergognerei, ma credo che gente che scrive certe fesserie non ha neppure la dignità di vergognarsene!

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  7. Lei deve aver preso un sonoro abbaglio. Dov'è che viene auspicata una rivoluzione con morti e feriti?

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