lunedì 7 marzo 2011

Difendi la scuola pubblica? Ti rinfacciano che i (presunti) leader della sinistra mandano i figli alla privata.

Che nessuno si azzardi a difendere la scuola pubblica mentre il governo cerca di farla definitivamente a pezzi. Dopo l'ignobile attacco di Berlusconi agli insegnanti statali e le forbici pazze della ministra Gelmini (19.700 le cattedre in meno per la stagione 2011-2012 per un totale di ben 87.400 posti soppressi e un esercito di professori di medie e superiori pensionati e mai sostituiti nel triennio 2009-2011), chi prova ad aprire bocca viene zittito dalla stampa di famiglia (quella di Arcore). 
L'ultima trovata? Rinfacciare ai noi poveri sostenitori dell'insegnamento statale che i (molto presunti e presentuosi) maitre-a-penser della sinistra mandano i figli a scuola privata. Sapevate che le figlie di Francesco Rutelli, sono iscritte una al liceo privato Kennedy, l’altra al prestigiosissimo collegio San Giuseppe de Merode, che affaccia su Piazza di Spagna? E che la figlia di Giovanna Melandri va al collegio San Giuseppe di via del Casaletto? Non ci crederete mai, ma la figlia di Michele Santoro è iscritta alla scuola francese Chateaubriand, mentre il  figlio del regista Nanni Moretti va all’Ambrit International School. Il Giornale infierisce e ci rivela che anche i figli di Anna Finocchiaro e di quel temibile bolscevico dello scout Beppe Fioroni preferiscono le rette salate degli istituti privati (pure cattolici).
A parte il fatto che non si capisce perché uno che manda i figli a scuola privata non possa difendere la sopravvivenza di quella pubblica (o meglio si capisce perfettamente, visto che la cultura di destra non prevede che si possa "votare" contro i propri interessi personali nel nome dell'interesse pubblico), ma poi, dio mio, questi sarebbero i "big" della sinistra? Il vero elettore della sinistra a Rutelli (passato ormai definitivamente con i democristiani, dopo aver perso un'elezione dopo l'altra) e alla Melandri (accanita ballerina delle feste di Briatore al Billionaire) probabilmente sputerebbe in un occhio, per non parlare di Fioroni, che di danni alla scuola pubblica, se fosse durato, ne avrebbe fatti ben più della Gelmini. Quanto a Santoro e Moretti, si tratta notoriamente di milionari che hanno tutto il diritto di "investire" soldi nella formazione dei figli, anche se le loro scelte strappano più di un sorriso sarcastico. Siccome ogni tanto alzano la cresta, ce li dobbiamo beccare come "nostri" leader e pazienza. 
Non ci resta che la Gelmini, la quale durante la presentazione del suo libro di favole popolari nordiche dedicato alla figlia (!) ha tranquillizato tutti: "La scuola è in grado di reggere. Abbiamo previsto un ridimensionamento della pianta organica legato al fabbisogno effettivo di cattedre".
Non poteva esserci un de profundis migliore. 


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