lunedì 21 febbraio 2011

Roma, la lunga mano dell'Opus Dei nello scandalo di Parentopoli.

Che al potere ci siano Wa(l)ter Veltroni o Gianni Alemanno poco importa. La lunga mano dell'Opus Dei sulla cosa pubblica a Roma si dimostra più che mai presente e attiva. I magistrati che si occupano dello scandalo delle assunzioni all'Ama, la società che gestisce (male e a carissimo prezzo per i cittadini) la raccolta dei rifiuti della Capitale, hanno iscritto sul registro degli indagati cinque persone: l’amministratore delegato Franco Panzironi, Gianfrancesco Regard, ex responsabile legale di Ama, Luciano Cedrone, responsabile del personale,  Ivano Spadoni, ex dirigente Ama e Sergio Bruno, presidente del Consorzio Elis, società di formazione del personale e lavoro interinale di proprietà dell'Opus Dei. Nel giugno del 2009 le è stato affidato il reclutamento di 544 persone (200 autisti, 324 operatori ecologici e 20 seppellitori), eseguito con metodi che gli inquirenti giudicano totalmente arbitrari. Il Consorzio si difende sostenendo di aver svolto solo compiti formativi e non di selezione, ma sembrano comprovati i numerosi legami della società con l'Ama dove compaiono i nomi di Giovanni Fiscon (direttore delle operazioni) e Cedrone (uno degli indagati), entrambi membri onorari di Elis. Ma i primi incarichi da parte del Comune di Roma a una delle tante raffigurazioni della setta fondata da Escrivà de Balaguer, il "santo" che sosteneva la dittatura franchista, risalgono al 2005, quando in Campidoglio sedeva il compagno Nutella. 
L'ennesima dimostrazione della incredibile penetrazione nella società civile di questo finto ordine religioso che ha sempre marciato al fianco delle figure politiche più indegne (oltre al dichiarato franchismo, è nota la loro opposizione alla Teologia della Liberazione in Sudamerica e il loro vergognoso appoggio alle dittature sudamericane, tutto nel nome dell'anticomunismo da operetta di papa Wojtyla) e promosso ogni aspetto becero e conservatore della dottrina cattolica in netto contrasto con le sia pur timide aperture del Concilio Vaticano II

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